Riflessioni sull'insegnamento-apprendimento di LS in una classe senior: memoria e migrazione nella letteratura afroitaliana e brasiliana

Abstract

Insegnare LS in Brasile oggi è una sfida, ma anche un’esperienza peculiare. Iniziativa come quella tenuta nel Núcleo de Estudos da Terceira Idade (NETI), dell’Università Federal de Santa Catarina (UFSC), legata allo stage supervisionato del corso di Lettere Italiano, aveva come obiettivo principale l’insegnamento dell’italiano attraverso temi sensibili e impegnati, mirando al benessere e alla partecipazione attiva degli anziani (BELLA, 2008). Pensare l’anziano come qualcuno che continua a svilupparsi e che è in grado di imparare ed espandere l’universo stesso dalla lettura come un piacere (BALBONI, 1994) è stato anche uno degli obiettivi e la motivazione dello stage. Abbiamo cercato di portare alla luce questioni socialmente rilevanti che avrebbero stimolato uno sguardo più sensibile e plurale sulla letteratura. In particolare, con La mia casa è Dove sono (2010), di Igiaba Scego, sono state proposte discussioni sul tema della memoria, dell’immigrazione e del riconoscimento delle tematiche interculturali (MENDES, 2015). Ciò ha permesso un dialogo in cui le tensioni della vita quotidiana brasiliana potevano essere affrontate a partire dal (con)testo italiano. In questo saggio, intendiamo riflettere sui temi che sono emersi e che
sono stati promossi da questa esperienza di stage, su come i temi proposti sono stati ricevuti dal gruppo, e su come l’insegnamento della lingua ha presentato una certa emancipazione, rottura di stereotipi e pregiudizi rivisti.